Erano gli anni 50 e frequentavamo il Liceo; è il dopoguerra che ci fa scoprire di essere bisognosi, amanti di musica: lo Swing, musica soprattutto americana, Glenn Miller, Louis Armstrong, Duke Ellington e tanti altri.
È qui che nasce la passione mia e soprattutto dell’amico Leonardo Biondi con il quale, invece di studiare, eravamo sempre in attesa dei programmi della Radio per ascoltare quella che al momento era la nostra orchestra, l’orchestra del Maestro Ferrari: Boschi al Sax, Nicosia alla tromba, Vinciguerra alla batteria, Canapino alla chitarra.
È comunque quando arriva un altro amico, Rino Rosi, che abbiamo più possibilità di ascoltare musica; lui non studiava, aveva una sartoria, in Via Buomparenti, era appassionato di Jazz e proprietario di un bellissimo giradischi e di una bella collezione di dischi.
È nella sartoria che il pomeriggio si svolgono audizioni di dischi ed è lì che nasce l’idea della costituzione di un Club del Jazz. Partecipa un altro amico, anche lui scomparso da tempo, Waldemaro Ghionzoli, ci danno una mano il fratello di Rino, Indiano, lui addirittura già a quei tempi suonatore di sax e conoscitore di musica, e l’amico Remo Pocci, conosciutissimo batterista in vari complessini volterrani.
Nasce così questo Club di cui fui il presidente, con le riunioni e le audizioni in sartoria e, quando l’amico Vasco Trafeli ci dava la chiave, al Circolo Garibaldi (ai Partigiani in Piazza dei Priori) allora unico locale dove la domenica si ballava. Alcune volte ci si spostava a Larderello dove viveva il Dott. Brogi, appassionato e proprietario di una bellissima collezione di dischi. Il Club aumentò in breve tempo i suoi Soci e quasi subito mi ricordo che entrò Cristoforo Montorzi, Luigi Bulleri, Spartaco Vanni, Salvo Salviati, Cesare Trafeli, Alessandro Bagnoli, Athos Sordi ed altri.
L’attività consisteva in incontri in cui uno si preparava e parlava di un periodo del Jazz o di un musicista, gite in occasioni di concerti, ricordo una gita a Larderello (suonava al Teatro l’Orchestra Ferrari) e una a Firenze in occasione di un bellissimo concerto del Modern Jazz Quartet.
Non ricordo precisamente i motivi per cui il Club cessò la sua attività (verso gli anni ‘60) forse per il trasferimento a Pisa di Leonardo Biondi che del gruppo era il trascinatore, come dimostrò molto più tardi quando, il 14 Settembre 2001, rientrò come Presidente dell’Associazione Volterra Jazz riuscendo ad organizzare e a dare anno dopo anno nuovo vigore a quel bellissimo “Volterra Jazz” che ogni anno si ripete nella nostra città nel contesto delle manifestazioni culturali estive.
Costanzo Gistri